venerdì, marzo 31, 2006

Chi votate? Ve lo dice un sito.

Ci siamo. Mancano meno di dieci giorni alle elezioni politche italiane e la tensione sale ogni ora di più. Ogni giorno, al balcone della lotta elettorale senza esclusione di colpi, ci sono nuove polemiche, sia da una parte che dall'altra. Si passa allegramente dai "bambini bolliti in Cina dai comunisti", gentile omaggio delle abilità oratorie di Berlusconi alla "politica delinquente della destra" secondo l'opinione di Romano Prodi. Ed intorno a loro, una serie pressochè infinita di piccoli leaders con la funzione di assoluti comprimari che si limitano a correggere eventuali sparate apparentemente senza senso dei loro capilista.
In mezzo a questo sterminato mare di nomi e di personalità il cittadino viene letteralmente surclassato da messaggi che tutto posseggono tranne la chiarezza di base. In più i simboli aumentano ancora di più la confusione. Uno in particolare mi ha choccato in modo clamoroso: La nuova Democrazia Cristiana insieme al Partito Socialista? Cioè, fatemi capire: questi due nella prima repubblica erano arci nemici giurati, si facevano le picche e lavori d'ostruzionismo ed ora corrono insieme? Meraviglioso anche lo slogan: "I due partiti che hanno fatto grande l'Italia", ovvero, quando Beep Beep fa la pace con Willy il coyote.
Si dice che le elezioni di quest'anno (come tutte) saranno decise (scusate il gioco di parole) dagli indecisi, coloro che non sanno per chi votare. E la rete viene in soccorso allo sventurato italiano. Sul sito www.voisietequi.it potrete risolvere definitivamente il vostro dilemma elettorale. Consiste in 25 domande sulle questioni politiche più recenti e importanti dove non dovrete fare altro che esprimere la vostra opinione favorevole o contraria che sia (nel caso non foste informati su di un argomento proposto, un link vi guiderà in una breve spiegazione). Alla fine della prova, vi sarà richiesto d'inserire il proprio nome, dopodichè, il cervellone elettronico calcolerà la vostra esatta posizione nella tabella della politica italiana, con tanto di mappa esplicativa e riferimento al partito al quale siete più vicini in base alle risposte date.
Un espediente divertente per alleggerire un pò il peso delle elezioni, anche per coloro che hanno già deciso per chi votare. Io mi sono prestato al gioco e devo dire che la risposta è piuttosto attendibile.
VOTA ANTONIO... VOTA ANTONIO... VOTA ANTONIO

mercoledì, marzo 22, 2006

Una medaglia per Quattrocchi.


Dopo tanti post buttati sul ridere e su argomenti assolutamente semi-seri oggi voglio parlare di un argomento molto importante e delicato e spero che la discussione che si genererà fuori da questo post sia logica e ragionata.
L'altro ieri, in una solenne cerimonia al Qurinale, il presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito a Fabrizio Quattrocchi, uno dei quattro ostaggi italiani rapiti in Iraq lo scorso anno e l'unico che purtroppo ci ha rimesso la vita, la medaglia d'onore al valore civile, una delle massime onorificenze che lo stato italiano può conferire ad un privato cittadino.
All'apprendere di questa notizia io (nonchè alcune persone di mia conoscenza) ho storto un pò la bocca. C'è sempre qualcosa che non va se in un occasione come questa nel quale la massima autorità italiana, il garante della nostra costituzione, assegna un premio che dovrebbe essere condiviso dalla totalità della popolazione e che in realtà spacca letteralmente in due l'opinione pubblica.
La mia domanda è molto semplice: il povero Quattrocchi se l'è davvero meritata?
Si possono fare numerosissimi ragionamenti sulla questione: è fuori discussione che la sua morte sia stata un tragico evento che ha spiazzato un intera nazione e che ha messo in imbarazzo lo stato, però il nostro Quattrocchi si era recato in Iraq di sua spontanea iniziativa, così come Agliana, Stefio e Cupertino che furono rapiti con lui. Si era imbarcato in quella che il governo italiano aveva definito "missione di pace" e che di pacifico non ha assolutamente nulla (portare la pace con i fucili e le bombe mi sembra un triste eufemismo). Sapeva benissimo i rischi a cui andava incontro. Lo hanno chiamato eroe. Forse perchè è morto da italiano in terra di guerra straniera, forse perchè la parola stessa richiama a valori romantici ormai del tutto evaporati, forse per quella coraggiosissima frase (questo gli va senza dubbio riconosciuto) detta con la morte praticamente a suo fianco e con i rapitori che lo deridevano mitra in mano. Ci vuole un gran fegato ed un attaccamento spaventoso alla vita per dire "vi faccio vedere come muore un italiano". Nonostante ciò, non credo che Fabrizio Quatrocchi sia un eroe. Il tempo degli eroi è finito da un pezzo. Dovremmo tornare indietro centinaia di anni per poter accostare felicemente l'appellativo eroe ad un qualsiasi personaggio storico. Neppure la parola "patria", tanto abusata e utilizzata in questi casi, credo abbia un valore rilevante. Dov'è la patria oggi, in un mondo che sta via via limando i suoi confini e dove le distanze sono solo fattori fittizi? Un tempo morire per la patria era difenderla da minacce esterne combattendo sul territorio. Ora mi dite che cosa c'è di patriottico andare a morire in un paese lontano migliaia di chilomentri e che non ha mai (sottolineo, mai) minacciato l'incolumità di milioni d'italiani? Non è patriottismo. Non è essere eroi. Fabrizio Quattrocchi si è trovato, a mio modestissimo avviso, semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Andiamoci piano con i proclami da poemi cavallereschi. Sono davvero addolorato per la sua morte ma non era un militare, poteva benissimo restare a Genova e continuare a fare la guardia del corpo ai personaggi famosi. Di sicuro, anche lì correva i suoi bei rischi e non aveva bisogno di andare a ricercare nuovi stimoli in una terra totalmente ignota.
Vorrei davvero che la gente si rendesse conto delle parole che dice. Se Quattrocchi merita una medaglia allora la meritano anche tutti coloro che nel loro piccolo hanno contribuito alla crescita dell'Italia. Tutti quanti. Fino al più piccolo e misero operaio morto sul lavoro mentre provava a rendere il suo paese più vivibile. Chissà se anche lui avrà pensato la stessa frase detta da Quattrocchi in punto di morte.

mercoledì, marzo 15, 2006

Cara, ti amo... il manifesto dell'uomo moderno.


Correva l'anno 1990 ed un gruppo italiano, fino a quel momento confinato ai sobborghi della musica leggera italiana, usciva prepotentemente dall'anonimato filosofico della canzone d'autore. Un gruppo, le quali idee illuminate ed eloquenti hanno cambiato per sempre gli occhi per vedere il mondo. Con il loro avvento, niente sarebbe stato lo stesso. Neppure loro. Parlo degli unici veri sex symbols italiani (anche perchè quando l'italiano medio li osserva si sente subito più attraente). Parlo degli ELIO E LE STORIE TESE.
Ebbene, questi signori nell'anno di grazia sopra citato hanno partorito una canzone, che dico, un vero e proprio manifesto dell'uomo di oggi. Una canzone che si colloca minimo 20 anni avanti nel tempo ed ha una funzione sociologica assolutamente unica: il pezzo è "Risvolti psicologici nel rapporto tra giovani uomini e giovani donne" o per essere più brevi "Cara, ti amo".
Non è uno scherzo. La canzone è stata inserita all'interno di diversi testi scolastici superiori per descrivere la condizione ed il rapporto tra i sessi e non esiste un più magistrale ritratto di come lo sfruttamento maschile da parte del gentil sesso si stia perpetuando. Altro che Marinetti ed il manifesto del futurismo, questa è intuizione allo stato brado.
E' il mio tributo ad un gruppo che ha finalmente avuto il coraggio di denunciare anni di sopprusi e malefatte compiuti da donne senza scrupoli e dedite al loro interesse.
Signori, ecco a voi il capolavoro:

Uomo: Eravamo fidanzati, poi tu mi hai lasciato senza addurre motivazioni plausibili.
Donna: Non è vero, tu non capisci l'universo femminile. La mia spiccata sensibilità si contrappone al tuo gretto materialismo maschilista.
U: Ciò nonostante...
Rit: U: Cara, ti amo
D: Mi sento confusa...
U: Cara, ti amo
D: Devo stare un pò da sola...
U: Cara, ti amo
D: Esco da una storia di tre anni con un tipo
U: Cara, ti amo
D: Non mi voglio sentire legata
U: Cara, ti amo...

U: Rimani in casa
D: Voglio essere libera
U: Esci allora con chi ti pare
D: Non ti interessi mai di quello che faccio
U: Vorrei palparti le tette
D: Porco!
U: Mai ti toccherei neanche con un fiore
D: Finocchio!
U: Mi drogo, bestemmio, picchio i bambini e non ti cago
D: Ti amo
U. Mi faccio il culo 14 ore di seguito per mantenerti e ti cago
D: E io ti lascio per un tossicomane con non fà un cazzo tutto il giorno, che bestemmia e picchia e bambini
U: Mi metto il goldone
D: Ho un desiderio di maternità
U: Ho un desiderio di paternità
D: Mettiti il goldone/RITORNELLO

U: Rimango in casa
D: Mi opprimi
U: Esco
D: Questa casa non è un albergo
U: Ti passo un cubetto di ghiaccio sulla pancia dopodichè di scopo bendata
D: Non sono una troia
U: Allora in posizione canonica io sopra tu sotto
D: Che palle
U: Disse la vacca al mulo
D: Oggi ti puzza il culo
U: Disse il mulo alla vacca
D: Ho appena fatto la cacca/RITORNELLO

U: Ed ora, uniamo i nostri corpi nell'estasi suprema che è propria dell'idillio dell'amore
D: No. Perchè quando avevo 13 anni mio cugino me lo ha fatto vedere e da allora sono traumatizzata, però possiamo restare abbracciati tutta la notte senza fare niente, sarà bellissimo lo stesso.
U: Te lo tronco nel culo?
D: Dai, via, adesso?
U: Usciresti con me domani sera?
D: Sono un pò stanca e poi c'ho già un altro impegno
U: Beh, poco male, così vedo i miei amici
D: Sono libera
U: Mettiamola sul sesso
D: Ho bisogno d'affetto
U: Mettiamola sull'affetto
D: Chiaviamo
U: Io sono come sono
D: Cerca di cambiare
U: Ecco sono cambiato
D: Non sei più quello di una volta
U: Tu mi appartieni
D: L'utero è mio
U: Eccoti i soldi per la pelliccia
D: Eccoti l'utero
INSIEME: EVVIVA L'AMORE!!!!!!!!!!!!!!!



martedì, marzo 07, 2006

E' l'ora di finirla!


Ma dico: possibile che qualcuno se ne sia ancora accorto solo adesso?
L'altro giorno mi imbatto sui media nazionali sulla notizia della presunta diseducatività del programma "Amici" di Maria de Filippi. Il motivo scatenante sono state le reazioni di pubblico e giuria nei confronti di una esibizione di un ballerino della "scuola" televisiva condotta dalla consorte dell'uomo con la camicia fotonica.
Platinette seduta in commissione tecnica (mi domando cosa abbia da insegnare, comunque...) contro una spettatrice seduta sulle ormai "curve" stile stadio dello studio romano (prossimamente; bandiere, fumogeni, cori di scherno, striscioni con svastiche). che commenta la prestazione a modo suo apostrofando il ballerino in questione sulla sua dubbia virilità. E lì succede la catastrofe: volano parole grosse. Il climax lo raggiunge il "soubrettone" quando si lascia scappare una "stronza razzista" per poi inserire il rolling e ripeterlo almeno altre cinque volte.
Nell'ultima puntata c'è stato il secondo tempo della sfida. Stavolta un ragazzo che dice la sua, usando anche un certo sprezzo nel commentare e la buona (il il buon, vedete voi) Platinette che urla fino a perdere la voce e ripartire con (nell'ordine) "cafone, ignorante, stupido".
Dopo aver visto gli spezzoni incriminati voglio mettere l'accento su due questioni. Primo: i finti sentimenti che si creano all'interno dell'"accademia". Il programma si chiama "Amici", eppure, l'amicizia è subordinata alla competizione estrema e alla lotta per il successo con ogni mezzo. Sei bravo? sarai sempre secondo a qualcuno, per migliorare devi distruggere chi ti sta davanti. Fregatene dei metodi, dei valori, di fare male agli altri. Sei tu che devi prevalere. Questi, cari navigatori del blog, sono i sentimenti ed i valori che vengono trasmessi.
Secondo: il comportamento del conduttore, ovvero, il non comportamento. Una persona sana cercherebbe di sedare i conflitti sul nascere per il buon proseguo del programma. Lei no. Guarda e ride. Lungi da lei di intervenire in soccorso o in difesa di qualcuno. E' lei che scrive la trasmissione e sono sicuro al mille per mille che nella scaletta è sempre previsto il momento dello scannamento collettivo.
E adesso, che la gente sembra aprire gli occhi, non credete che sia il momento di far chiudere baracca e burattini (mai termine fu più azzeccato) a nostra signora delle cazzate?