giovedì, novembre 30, 2006

La dipendenza da latte.

Che ci posso fare ormai? E' diventata una cosa incontrollabile, sono fuori di me e non posso più vivere senza.
Si parla di dipendenza, dipendenze alimentari (spesso pericolosissime lo stesso): c'è chi non può fare a meno dell'Estathè che ormai, è provato, crea una subdola e distruttiva forma di assuefazione (leggende narrano anche di individui che ne bevono ben 6 al giorno), c'è chi invece si fa di pizza da Mastrella, più naturale ma altrettanto pericolosa, in special modo per il portafoglio.
Io, da qualche tempo, ho scoperto la mia droga. E mai termine è più appropriato vista la forma ed il colore del prodotto in questione che assomiglia ad una pasticca allucinogena ma molto più dolce e legale: LA GALATINA
Non so cos'è, sarà quel suo sapore così dolce ma così neutro che ti costringe a mangiarne una dietro l'altra, sarà la sua forma, così tonda e apparentemente soffice che attira inevitabilmente, sarà l'involucro sempre uguale da decenni che ormai è diventato un must per i mastri caramellai di tutto il mondo. Ci tengo a precisare che adoro solo quelle classiche, solo latte. Quelle ai frutti di bosco e al cioccolato non le assaggio proprio perchè ho paura che sarebbero una delusione e che rovinerebbero tutta la magia che hanno creato nella mia testa.
E poi, è quella classica caramella che quando la mangi fai fatica a sentirti in colpa. Pensi che il latte non potrà mai farti male, in effetti è così. Sono talmente assuefatto che anche la famiglia della mia fidanzata si è dovuta adeguare ed ha cominciato a riempirmi di sacchetti e cartine riempite delle mie lecornie preferite. Inoltre, scusate eh, ma non le vendevano anche in farmacia accanto alle Zigulì? Allora, in fondo in fondo, tanto male non dovrebbero fare.
Non esiste mica un piano governativo per il recupero di latteinpolvere-dipendenti come me? Spero che non lo inventino mai...
Intanto mi apro il mio ennesimo pacchetto di caramelle...