Passata una buona fine? Spero davvero di si...
ANTONY AND THE JOHNSONS - "The Crying Light"
Diamanda Galàs ha detto di lui: "Dentro quella voce meravigliosa sono racchiuse tutte le emozioni del mondo" e mai complimento fu più perfetto ed azzeccato. Per intenderci, Antony Hegarty è un omaccione alto due metri e largo altrettanti, assolutamente androgino che appena si siede al piano e comincia a cantare riesce a spaccarti lo stomaco in due. Una voce che richiama l'intensità di Nina Simone, la forza dei crooners neri e la spavalderia del rockers d'oltreoceano. L'album è un vero e proprio viaggio nell'intimità di Antony, nel suo subconscio, nelle sue sensazioni più profonde e sui tasti del suo pianoforte disegna armonie dolci e allo stesso tempo potentissime per la lora immensa forza espressiva. Un album che scatena reazioni incontrollate nell'ascoltatore che devono essere sapientemente tenute a freno se non si vuole essere sopraffatti. Decenni...decenni che non si sentiva roba simile. Al suo quarto lavoro a dopo l'altrettanto bello "I'm A Bird Now" questo artista ha posto le basi per un futuro di una luminosità impressionante.
Con un titolo a dir poco chilometrico, i danesi Mew al loro quarto album realizzano un centro perfetto. Relativamente sconosciuti al di fuori dei paesi scandinavi (in Danimarca sono il gruppo migliore in circolazione) arrivano in tutta Europa con questo lavoro ambizioso ed eterogeneo. A metà strada tra lo shoegaze dei My Bloody Valentine, il dream pop ricercato stile Cocteau Twins e l'indie spicciolo della nuova frontiera inglese. Pezzi accattivanti e melodie che arrivano dritte al cuore ma mai banali (soprattutto per merito di Silas Utke Graae Jorgensen, batterista di immane talento e cristallina inventiva). Sono a mio avviso la più bella sorpresa dell'anno e speriamo solo di vederli dalle nostre parti al più presto possibile. Una folgorazione vera e propria. Uno di quei gruppi da consumare il cd!
BRANI CONSIGLIATI: Life Magazine, Love Comes Close
4° POSTO
THE FLAMING LIPS - "Embryonic"
Prima di tutto c'è da fare un applauso di partenza. Wayne Coyne ha avuto coraggio. In un momento storico musicale dove si predilige il singolo mordi e fuggi, presentare un doppio album con 18 tracce e basandosi su un genere (quello psichedelico) che non è assolutamente di facile comprensione, merita tutto il rispetto possibile ed immaginabile. In più, ripercorrere la falsariga di un lavoro come "Zaireeka" datato 1997 nel quale si chiedeva all'ascoltatore di ascoltare praticamente 4 dischi (4!!!) in simultanea sembrava quasi una bestemmia. Ed invece i ragazzi dell'Oklahoma sorprendono critica e pubblico con un lavoro energico e accorato, incentrato sulla sperimentazione strumentistica e su giochi di effetti che escono letteralmente dalle casse dello stereo. Catapultati in un ambiente cosmico e trovatisi a vagare tra le stelle ogni tanto arriva lo strattone che ci riporta a terra per poi lanciarci ancora più in alto. Un mare idee che non necessariamente sono portate in fondo e spiegate con esattezza ma che di sicuro, a fine album, lasciano l'ascoltore con la sensazione che una nuova porta si sia aperta, nonostante si tratti di un lavoro dai toni tutt'altro che allegri. Un buon modo per conoscerli, un buon motivo per amarli ancora di più.
BRANI CONSIGLIATI: The Sparrow Looks Up At The Machine, Powerless, The Ego Last Stand
5° POSTO
PATRICK WOLF - "The Bachelor"
Il giovane Patrick Wolf, ingles di Londra, classe 1983, sorprende tutti con un lavoro maturo ed efficace che coniuga alla meraviglia la sua formazione da musicista classico (violinista ed organista sin dalla più tenera età) alla new wave dei grandi del passato. La notevole propensione alle sonorità più dark scandite da un'ottima sezione ritmica sono rese ancora più inquietanti da incursioni di archi e di strumenti classici che arrivano perfino a dare a parti della struttura della sua opera quel tocco barocco e decadente che male non fa. Personaggio sicuramente interessante, anche e soprattutto come impatto visivo, potrebbe aver trovato un'alchimia giusta per continuare a far sì che si continui a parlare di lui. Un menestrello oscuro come pochi se ne sono visti negli ultimi anni.
BRANI CONSIGLIATI: Hard Times, Vultures, Count The Casualty
Playlist Puntata 55
- Nick Cave & The Bad Seeds - Dig, Lazarus, Dig!
- Florence & The Machine - You've Got The Love
- Alice In Chains - Your Decision
- Tricky - Hell Is Round The Corner
- Patrick Wolf - Hard Times
- The Flaming Lips - The Sparrow Looks Up At The Machine
- Cold Cave - Life Magazine
- Mew - Silas The Magic Car
- Mew - Introducing Palace Players
- Antony And The Johnsons - Epilepsy Is Dancing
- Antony And The Johnsons - Aeon
- Pearl Jam - Unthought Known
- Tool - Aenima
- Radiohead - Pyramid Song
4 commenti:
nella mia ignoranza musicale conosco solo Patrick Wolf, e dopo averlo visto dal vivo posso confermare che è veramente strepitoso!
Bona Albe
1) SCOTT MATTHEW - There is an ocean that divides
2) SOAP & SKIN - Lovetune for Vacuum
3) ANTHONY & THE JOHNSONS – The Crying Light
4) BON IVER – Blood Bank (EP)
5) THIS IMMORTAL COIL – The Dark Age Of Love
6) THE XX – xx
7) BAT FOR LASHES – Two Suns
8) PATRICK WOLF - The Bachelor
9) FLORENCE & THE MACHINE – Lungs
10) CAROLINE WEEKS – Songs For Edna
il suo album è davvero grande Andre... pochi quest'anno mi hanno davvero entusiasmato...lui è uno di quelli e devo dire che appena ci sarà la possibilità di vederlo dal vivo non me lo vorrò perdere...
appena ho saputo che Antony and The Johnsons erano a Prato qualche mese fa mi sono mangiato le mani...
consigliatissimi...
Bona vecchio mio... stasera in versione monstre-goleador
Ma lo sai che mi sono innamorato dei Mew? E ad ogni riascolto sempre di più!
Spero di sentirti presto, purtroppo di solito il venerdì sono impegnato...
Ciao Nicco!
Simone.
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